Jean-Baptiste Hardy

Jean-Baptiste Hardy

A lungo considerato una regione poco pubblicizzata e di qualità inferiore, il Muscadet è ora sotto i riflettori grazie a vignaioli talentuosi come Jean-Baptiste Hardy. Dopo aver viaggiato in tutto il mondo per sperimentare approcci diversi (Domaine Roulot, Leflaive, Patagonia, Nuova Zelanda...), ha preso in mano i vigneti di famiglia nel 2018, a Mouzillon, un villaggio nel cuore dell'appellazione Muscadet Sèvre et Maine, a 25 km da Nantes. Il suo campo di gioco? un terroir tipico del Muscadet con un suolo complesso di gabro (roccia vulcanica), silice e argilla. Su 4 ettari di vecchi vigneti al 100% Melon de Bourgogne, Jean-Baptiste Hardy ne trae tutta la sostanza, praticando un'agricoltura biologica incentrata soprattutto su un perfetto stato sanitario dell'uva. Il risultato? Vini di grande precisione, eleganza e struttura che a volte ci fanno pensare ai grandi Chablis. Già dal suo primo annata (2020) siamo impressionati dalla qualità delle due cuvées prodotte, provenienti da una selezione di due appezzamenti: Fief de Chaintre e Clos de Lozangère. Le vinificazioni durano circa un anno con un affinamento sulle fecce fini, principalmente in botti da 450 L. I vini maturano poi per 6 mesi in serbatoi prima di essere imbottigliati senza filtrazione né chiarifica e con un livello di zolfo ridotto al minimo. Un approccio alla maniera bourguignonne che fa di Jean-Baptiste Hardy la stella nascente del Muscadet! Da scoprire senza indugi.

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